L'antica Regium Lepidi
La sede del Credem, in palazzo Spalletti Trivelli, custodisce, nel piano interrato, un prezioso sito archeologico, l’unico attualmente visitabile a Reggio Emilia, che permette di accedere al cuore pulsante dell’antica città romana di Regium Lepidi: il Foro. In questo luogo si incontravano i due assi principali sui quali si sviluppava la città romana, il cardo, corrispondente circa all’attuale via Roma e il decumano, la via Emilia.
Lo scavo archeologico dell’area Credem è stato condotto tra il 1980 e il 1983 e si è rivelato di fondamentale importanza per ricostruire la storia della città. Si è trattato infatti del più ampio scavo stratigrafico condotto a Reggio Emilia dalla fine dell’Ottocento e ha permesso agli archeologi di risalire al momento della nascita di Regium Lepidi, fondata intorno al 175 a. C. dal console Marco Emilio Lepido nelle vicinanze del fiume Crostolo. La città sorgeva sulla via Emilia, l’importante arteria stradale costruita nel 187 a.C. che univa Rimini a Piacenza e costituiva l’ideale continuazione della via Flaminia, che partiva da Roma arrivando a Rimini.

Alcuni dei ritrovamenti

Lo scavo archeologico
L’area sulla quale sorge l’attuale palazzo Spalletti Trivelli diventò allora il vero centro monumentale della città romana, come attesta il ritrovamento di una piccola aula absidata, probabilmente luogo di riunione, della quale si coglie ancora la struttura. L’aula risale ad un momento più tardo (fine III sec. d. C.), ed era parte di un grande edificio che costeggiava la via Emilia, identificato con la basilica, ossia il tribunale civile di Regium Lepidi. Si trattava di una costruzione di imponenti dimensioni con ogni probabilità a due piani, il cui lato minore misurava 30 metri (corrispondenti a 100 pedes romani), della quale sono state ritrovate le imponenti fondazioni in opus caementicium o calcestruzzo, costituito da frammenti di pietra o altri materiali mescolati con malta di calce e pozzolana.
Più incerta e ancora dibattuta è l’interpretazione dei resti imponenti riscoperti nella zona che ospita l’auditorium. La notevole porzione muraria che fa da sfondo alla sala convegni è stata infatti oggetto di differenti ipotesida parte degli studiosi. Al tempo dello scavo, all’inizio degli anni ottanta, è stato suggerito che si trattasse di mura erette dagli abitanti di Regium Lepidi nel centro cittadino in epoca tardo antica (V secolo d. C.) quando il disfacimento dell’impero romano li avrebbe indotti a difendersi dalle incursioni delle popolazioni barbariche. Nella parte interna della muratura sono state infatti riconosciute le fondazioni di una torretta difensiva.
In tempi più recenti, considerata la vicinanza della struttura alle rovine della basilica, è stata anche prospettata l’idea di identificare i resti con le fondazioni di altri edifici attestati nelle aree forensi delle città romane, quindi la curia, un edificio dove i cittadini si trovavano per deliberare o per scopi religiosi, oppure il tempio, che doveva essere presente ma che non è stato ancora identificato.
Quest’ultima ipotesi è stata ripresa nel Regium@Lepidi-Project 2200, una proposta di ricostruzione virtuale della città di Regium Lepidi visibile dal 2015 presso i Musei Civici, realizzata su incarico del Lions Host Città del Tricolore e sostenuta da Credem. La ricostruzione è stata realizzata a partire dal sito archeologico nell’interrato di Palazzo Spalletti Trivelli, contribuendo a favorire la visualizzazione del Foro come avrebbe potuto presentarsi nel periodo del suo maggiore splendore. L’area interessata dallo scavo nei primi anni ottanta è oggi perfettamente inserita negli ambienti lavorativi della banca. L’intera zona archeologica è stata infatti riqualificata con un intervento che ha permesso di integrare le rovine romane nell’auditorium, del quale costituiscono uno sfondo di notevole impatto, mentre l’aula absidata è visibile dalla vetrata della sala riunioni del foyer Credem.


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