LUCA FERRARI detto "Luca da Reggio"
(Reggio Emilia 1605 - Padova 1654)
DAVIDE CON LA TESTA DI GOLIA
Olio su tela, 120 × 100 cm
Il giovane seminudo, con la spada spavaldamente appoggiata sulla spalla, mostra orgogliosamente la testa gigante del Golia, che ha decapitato dopo averlo ucciso con un sasso scagliato dalla fionda. L’impianto luministico nella diagonale d’ombra attraversa la parete di fondo riprendendo soluzione caravaggesche. Per la posa rilassata, ma plastica e l’atteggiamento fiero in voluto contrasto con l’esilità del corpo adolescente, il dipinto sembra anticipare la soluzione che saprà offrire un altro artista, Guido Cagnacci.
SALOME' CON LA TESTA DEL BATTISTA
Olio su tela, 121 × 97 cm
La produzione di Ferrari raffigura un’eroina della storia sacra e dell’antichità classica. Pur giovandosi della pennellata compendiaria e del cromatismo sgargiante, miranti ad un effetto facile e immediato, Ferrari non rinuncia a uno studio psicologico che dinamizza la figura e la rende presente non solo con la sua carica corporea, ma anche con la sua verità patetica e sentimentale. L’eroina ha un’espressione malinconica, come se volesse alludere a un tardivo ravvedimento per il gesto compiuto. Si tratta di una scelta che volutamente contrasta con l’abbigliamento ricco e provocante della giovane, e che proietta il dipinto in un’atmosfera di mestizia, ribadita dall’espressione dolente della testa del Battista, le cui labbra dischiuse alludono a un muto rimprovero.