12 AGOSTO, 2024
Differenza tra costo fisso e costo variabile nella finanza personale: come agire sui costi variabili per risparmiare.
Costi fissi e costi variabili: sai qual è la differenza?
Guarda questo breve video realizzato in collaborazione con Starting Finance, oppure leggi l'articolo qui sotto!
Primo passo: riconoscere i costi fissi da quelli variabili
Spesso le tecniche di risparmio possono sembrare troppo complicate. Per iniziare a risparmiare, in realtà, basta semplicemente stare attenti e attuare nella propria quotidianità qualche accorgimento. Un ottimo punto di partenza per esempio, è avere coscienza delle uscite che si hanno ogni mese e riconoscerne la natura per capire non sono quanto sto spendendo ma dove. In questo senso, è importante saper distinguere tra costi fissi e costi variabili: gli abbonamenti mensili alle varie piattaforme sono spese fisse o variabili?
Partendo da questi concetti, ti spieghiamo un metodo facile per imparare a risparmiare e realizzare i tuoi desideri: come ad esempio prenotare il viaggio a cui aspiri da tempo.
Come agire sui costi variabili per risparmiare
Per prima cosa è necessario elencare ogni spesa che devi affrontare con i relativi importi e motivazioni. Per facilitare questo passaggio potrebbe essere utile avere delle buste di carta: su ogni busta dovrai scrivere il motivo della spesa e quanto costa (questi passaggi possono essere fatti anche digitalmente, ad esempio usando Excel o altri programmi simili).
Una volta identificate tutte le spese e avendo chiara la loro natura, le possiamo dividere in due gruppi di buste (oppure due colonne Excel):
- Il primo gruppo identifica le spese fisse, ovvero tutte quelle che non possiamo modificare, ad esempio il mutuo.
- Il secondo gruppo identifica invece le spese variabili, cioè tutte quelle su cui possiamo intervenire, come gli abbonamenti streaming o le cene fuori casa.
Una volta identificate tutte le spese, fisse o variabili , possiamo procedere sottraendole al nostro stipendio, in questo modo avremo una prima stima dei risparmi (terza colonna in Excel o terzo gruppo di buste).
Le spese fisse, momentaneamente possono essere messe da parte, in modo da concentrarci solo su quelle variabili. Ora che le visualizziamo in maniera più chiara possiamo capire se sono indispensabili o se effettivamente possono essere ridotte, essendo le uniche su cui abbiamo la facoltà di agire. Per risparmiare, infatti, a volte basta individuare e tagliare il superfluo: ad esempio, serve davvero l’abbonamento a quella determinata piattaforma di streaming? Se non si usa mai, si potrebbe decidere di disdirlo.Oppure, invece di andare a cena fuori con gli amici, si potrebbero invitare in casa e comprare cibo d’asporto e bibite al supermercato: il prodotto sarà lo stesso ma il prezzo sarà sensibilmente diverso.
Lavorando in questo modo su ognuna delle spese variabili potrai aggiungere più soldi, mese dopo mese alla busta dei risparmi (il nostro salvadanaio fisico o virtuale che sia), permettendoci così dopo qualche tempo di realizzare i propri desideri.
E volendo andare oltre, dopo aver realizzato i primi progetti con i nuovi risparmi, si potrebbe decidere di non tenerli fermi sul conto ma investirli in un piano di accumulo o in un fondo pensione in modo da farli fruttare. In questo modo, già alla fine del primo anno, oltre ai soldi risparmiati, comincerai a vedere anche dei piccoli interessi!
Se sei curioso di scoprire come funziona un piano di accumulo, clicca qui... Bastano anche 50 euro al mese!
Powered by
Vuoi fissare un appuntamento?